Il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA) è una misura di contrasto alla povertà che, dopo la fase di prova in alcune città, è stata ampliata a livello nazionale. Come spiega il sito dell’Associazione Oasi, si tratta di un contributo destinato alle famiglie che versano in condizione di povertà. La concessione del contributo è legata ad un progetto, un patto siglato con la famiglia beneficiaria, che dovrebbe portare al superamento delle cause dello stato di disagio economico.
Questo intervento è rivolto alle famiglie che abbiano un Isee corrente pari o inferiore a 3000€ e presentino almeno una di queste condizioni: uno o più figli di età inferiore ai 18 anni; una donna in stato di gravidanza; un disabile e almeno un suo genitore. Il contributo può variare da un minimo di 80€ ad un massimo di 400€, erogati ogni due mesi, in base al numero dei membri della famiglia. Per ogni suo componente, fino ad un massimo di 5, il contributo aumenta il proprio importo di 80€.
Il Sostegno d’Inclusione Attiva ha lo scopo di aiutare le famiglie a mettere in pratica delle azioni programmate per uscire dalla povertà. Il contributo economico, infatti, non è svincolato dal progetto personalizzato assegnato alla famiglia che ne beneficia. Il progetto è volto al superamento della condizione di povertà, al reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale.
Il fondo per l’anno 2016 è pari a 750 milioni di euro e raddoppierà nel 2017. Sarà utile a coprire circa il 40% delle famiglie in povertà assoluta, tra i 180 e i 220 mila nuclei. Si parla, quindi, di un totale che va dagli 800 mila al milione di cittadini interessati sin da questo anno, la metà dei quali sono minori.
Mettiamo a disposizione per il download un documento del Ministero del Lavoro che spiega la misura nel dettaglio, a chi è rivolta e come richiedere il contributo.