Il sogno per Gift era diventare un’atleta. Il fisico, la mentalità, la bravura: aveva tutte le carte in regola, ma le mancava solo un trampolino di lancio per sfruttare al meglio le sue capacità. L’Europa le avevano detto che sarebbe stato il luogo adatto.
Arrivata in Italia, però, le parole che l’avevano spinta a prendere la rincorsa per il salto nel vuoto si sono rivelate per quello che erano: promesse fumose. Niente sport e niente successo, per Gift il mondo si è ridotto solo alla strada dove ogni sera era costretta a stare per guadagnare qualche euro da dividere, alla fine del turno, con l’uomo che l’aveva ingannata e ora la sfruttava. Gift, però, non si è arresa. Entra in contatto con un ente anti-tratta, ma anche in quella situazione le difficoltà non mancano. Decide di cambiare città e nella speranza di poter essere autonoma anche economicamente, inizia a lavorare nella ristorazione. Lì conosce un uomo, un connazionale, con cui inizia una relazione dalla quale nasce un bambino, non riconosciuto dal padre, che scompare appena dopo la nascita. Gift non può lavorare durante la gravidanza e si ritrova da sola, senza soldi e senza alcuna risorsa familiare.
È in quel momento che conosce Arché a Roma che la affianca per le pratiche legali e con un piccolo sostegno economico. Di certo non sufficiente a coprire tutti i bisogni suoi e del bambino: il rischio che possa cadere di nuovo nella rete dello sfruttamento e della tratta è dietro l’angolo.
Qui inizia la presa in carico condivisa del progetto Nuovi Percorsi che supporta nell’immediato Gift nel pagamento delle utenze domestiche, e con l’attivazione di voucher spesa al fine di tutelare e proteggere anche il bambino dalla situazione di povertà e marginalità sociale. La risposta ai bisogni primari emergenziali diventa un’occasione per costruire una relazione di fiducia con Gift.
A questo punto si concorda una linea di intervento basata sul supporto alla costruzione di consapevolezza ed empowerment per la donna, e si accompagna lei e il suo bambino ad un nuovo ingresso in struttura e alla ripresa di una progettualità assistita.
Ad oggi, la mamma e il bambino sono al sicuro. Il progetto Nuovi Percorsi continua a seguire e supportare il nucleo in rete con gli altri enti, dando la priorità al supporto alla genitorialità e alla costruzione di un percorso educativo stabile per il bambino.
A partire dalle storie di mamme come Gift, Fondazione Arché ha deciso di approfondire il fenomeno con l’adesione a coordinamenti di settore, e con la partecipazione ad eventi formativi dedicati, con l’obiettivo di realizzare servizi specifici in favore di persone che vivono o che hanno vissuto tali drammatiche realtà.
Grazie ad una partnership con Save the Children, a partire dalla loro esperienza del progetto nazionale contro la tratta “Nuovi Percorsi”, nel marzo del 2022 è stato attivato un centro di ascolto rivolto a mamme con bambini e nuclei estremamente vulnerabili che rischiano di divenire vittime dei circuiti della tratta di esseri umani, o che, essendo già state vittime, rischiano di ricadere nelle reti di sfruttamento.
La finalità del servizio è di assicurare protezione per i minori e per le loro madri favorendo l’esercizio dei loro diritti, e di prevenire il rischio di tratta, sfruttamento e re-trafficking grazie anche al supporto legale, psicosociale ed educativo fornito.
Uno degli obiettivi prioritari è l’accompagnamento ai servizi del territorio, che molto spesso sono di difficile accesso per donne straniere che provengono dal mondo dello sfruttamento. In questi primi mesi, sono state accolte e supportate 242 persone, di cui 86 sono mamme e/o future mamme come Gift, 4 sono nonne e 152 minori.
La provenienza delle persone accolte è stata molto varia, anche se maggiormente rappresentata dalle seguenti nazionalità: Nigeria, Romania e Ucraina. Sono state prese in carico molte donne ucraine con figli, giunte in Italia a causa del conflitto in essere, e per loro sono emersi in particolar modo moltissimi tentativi di adescamento attraverso la rete internet e i social media.
Un elemento che è emerso chiaramente in tutti i colloqui svolti dalle operatrici è relativo al fatto che, molto spesso, il benessere e la cura dei propri figli risulta essere il motivo centrale per cui le madri in difficoltà decidono di chiedere aiuto e si rivolgono al servizio.
Nella Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta di Persone “ricordiamo il volto di Gift e i tanti volti che quotidianamente incontriamo, facciamo memoria della storia di Gift e delle tante storie che raccogliamo dalle donne che accogliamo e accompagniamo nel loro percorso di inclusione sociale”, dicono Gina Riccio e Alfio Di Mambro, operatori di Arché a Roma, che curano il progetto contro la tratta Nuovi Percorsi. “Vogliamo condividere quell’orizzonte di speranza e di vicinanza attiva, per tutte quelle donne che ogni giorno supportiamo presso i nostri servizi”.