“Fai il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno della tua vita”, diceva Confucio e la storia di Faty, mamma coinvolta nel progetto Ipazia di Arché, sembra dargli ragione. Già nel suo paese di origine, il Senegal, si era appassionata alla sartoria, in particolare alla realizzazione di abiti e indumenti per bambini: tagliare, sferruzzare, cucire erano il suo pane quotidiano.
L’arrivo in Italia, la residenza ai margini della città, le difficoltà linguistiche sommate a quelle economiche, i suoi due bambini, però, l’avevano costretta a dire stop, a mettere un po’ in pausa questa sua passione: le priorità sembravano essere diventate altre. Eppure continuava a bruciarle dentro.
Finalmente è arrivata l’opportunità in cui sperava: il corso di sartoria offerto dal progetto Ipazia presso l’associazione La Rotonda di Baranzate. Immediatamente Faty si è fatta notare dai formatori per le sue abilità tecniche e la sua creatività, in particolare per gli abiti dedicati all’infanzia. E proprio questa è la specializzazione della sartoria etica Le Nespole che ha voluto offrirle un tirocinio attraverso il progetto Ipazia. Lei, felicissima, si è buttata anima e corpo in questa attività e non si è persa una sola ora di lavoro, acquisendo così nuove competenze e perfezionando quelle già apprese nel suo paese di origine.
Anche quello che fino allora era stato il suo principale ostacolo, le difficoltà linguistiche e di integrazione tempo casa-lavoro, che le avevano impedito fino ad allora di integrarsi e portare avanti la propria passione, sono venute meno con i tirocini del progetto Ipazia. Quotidianamente la aspettava un ambiente accogliente, non stressante e attento alle peculiarità di ciascuno.
“È un’esperienza che la aiuterà a spendersi al meglio sul mercato del lavoro e a cercare delle nuove opportunità”, dice Valentina Sangregorio, responsabile servizi lavoro e formazione di Fondazione Arché. Tra 2022 e 2023 il progetto Ipazia ha intercettato un centinaio di donne del territorio del Municipio 8 e ne ha prese in carico settantacinque che hanno partecipato alle diverse attività proposte dal progetto Ipazia: dagli incontri di orientamento ai corsi di formazione professionale, fino a veri e propri inserimenti lavorativi presso realtà del territorio (Le Nespole, Il Filo Colorato, Carlsberg Ol) come nel caso di Faty.
Per tutte loro sono state esperienze lavorative utili per avvicinarsi a un mondo del lavoro in continuo cambiamento e anche per fare un ulteriore passo verso l’autonomia:
“Come le altre donne, Faty ha avuto l’opportunità di tradurre in realtà le sue ambizioni, i suoi desideri e le sue passioni, riacquistando fiducia in sé stessa”, commenta Valentina.