Dalila Melissari è stata prima educatrice di Arché a Casa Adriana a Milano, ora è direttrice di Casa Marzia a Roma. Al di là del cambio di ruolo, quali sono le principali differenze che hai visto?
DM: A Milano ho notato una gestione più organizzata del lavoro educativo, di cui si dà più importanza e a cui sono destinate maggiori risorse. Nonostante ciò anche a Roma sono ancora tanti e tante professionisti che scelgono di fare il lavoro di educatore e di farlo con passione.
Arrivata a Roma, qual è stato il primo impatto? L’aspetto che più ti ha impressionato?
DM: Sembra un cliché, ma sicuramente la lentezza burocratica delle istituzioni romane è una caratteristica che salta agli occhi facilmente.
Per quanto riguarda le donne con bambini accolte, qual è il background di quelle accolte a Milano e quelle a Roma? Ci sono differenze?
DM: Le accomuna un passato simile fatto di violenza, dipendenze, percorsi migratori difficili. Per ora a Roma si nota, però, una prevalenza di donne italiane rispetto alle straniere
A Roma come a Milano, le donne accolte sono segnalate dai servizi sociali. Com’è interfacciarsi con quelli di Milano e con quelli di Roma?
DM: Direi molto simile. Sia a Roma che a Milano ci sono dei servizi sociali efficienti che lavorano molto bene e con cui è semplice interfacciarsi.
Elemento comune tra Casa Adriana e Casa Marzia è la presenza di un giardino. Quanto è importante nel percorso verso l’autonomia di una donna in difficoltà?
DM: É importantissimo perché è uno spazio in cui si incontrano tutti e tutte, mamme e bambini, volontari, esterni. È quindi un luogo dove si impara a relazionarsi con “l’altro”: è un passo fondamentale nel percorso per l’autonomia.
A Roma come a Milano è presente un gruppo affiatato di volontari e volontarie. Qual è il loro ruolo? Quanto è importante la loro presenza?
DM: Purtroppo a Roma i volontari non sono così tanti, e ancora è difficile vedere un ricambio generazionale. Per quanto riguarda le attività che li vedono coinvolti, i volontari sono di supporto sia in comunità, dando una mano a fare i compiti, a preparare pasti, a progettare attività), sia fuori con specifiche mansioni come l’accompagnamento dei nuclei. Il loro ruolo, mi sento di dire, è fondamentale perché sono un grande supporto per gli educatori. Per questo voglio fare un invito alle amiche e agli amici di Roma: non siate timidi, fate girare la voce e speriamo presto di avere una grande squadra anche in casa Marzia!